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IA e regolamentazione giuridica (CON PRENOTAZIONE).

Novembre 20, 2024 | 11:00 am - 1:00 pm

 

ore 11:00 – Saluti istituzionali con Orazio Micali (Direttore del MuMe) e Lorenzo Palumbo (Presidente del Festival delle Filosofie).

ore 11:30 – IA e regolamentazione giuridica.

Con Aldo Schiavello (Università degli Studi di Palermo) e Mariangela  Miceli (Università degli Studi di Palermo). Modera: Pietro Perconti (Università degli Studi di Messina). 

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  • Aldo Schiavello – Intersezioni tra diritto e AI: una mappa dei problemi.

In questo intervento, mi concentro su quattro questioni che, dall’angolo visuale del filosofo del diritto, mi sembrano particolarmente stimolanti. In particolare, mi occupo di: 1) Judge robots; 2) droni armati; 3) veicoli senza guidatore e “trolley problem”; 4) democrazia e new media. Si tratta di questioni interessanti per diverse ragioni. Innanzitutto, impongono una riflessione sul modo di declinare i rapporti tra diritto e morale. In secondo luogo, consentono di riflettere sul ruolo che il diritto è in grado di svolgere in relazione alla possibilità di usare in modo virtuoso l’uso delle nuove tecnologie. In terzo luogo, aiutano a immaginare quali saranno le caratteristiche del giurista del futuro, in particolare del giurista pratico. Infine, evidenziano le responsabilità delle nuove tecnologie nel populismo che caratterizza le democrazie contemporanee e che influisce in modo non banale sulla qualità degli ordinamenti giuridici e, più specificamente, del drafting legislativo.

  • Mariangela Miceli – Est materia vendibilis.
La libertà di volere, la libertà d’affermarsi che fonda e legittima il riconoscimento del diritto di difesa, è inquadrata e ripercorsa – con tratto preciso, sintetico ma non cursorio – attraverso la storia dell’idea in sé: dai Greci a Luigi Ferrajoli, passando per Hobbes, Stuart Mill, Grozio, Locke, Rousseau, Kant, Hegel, Marx. Ne esce un quadro di largo interesse anche, o forse soprattutto, per il giurista. Un richiamo per tutti: nella sistematica di Ferrajoli, i “diritti di libertà” si ripartiscono, con significative implicazioni e un grado crescente dibilanciabilità assiologica tra immunità, facoltà e poteri, tra i quali ultimi rientra, con il suo corollario di densità problematiche. In questa logica si innesta l’IA in un confine tra l’uomo e la macchina che si assottiglia ogni giorno di più, e se un tempo comprendere ed apprendere erano prerogative dell’individuo in carne e ossa, senziente, ora tali processi possono essere riprodotti, con livelli di verosimiglianza sorprendenti, anche mediante apparecchi che simulano l’agire umano e il pensiero. Tuttavia, ad oggi, la gran parte delle IA rientra tra le “intelligenze deboli”. Non è dato formulare una risposta secca o univoca, cioè non discussa sulla possibilità di applicazione della IA nel processo penale. E dare una risposta è tutt’altro che agevole. Il rischio è banalizzare, ridurre a funzione ciò che dovrebbe, invece, funzionare. Pare un gioco di parole, ma così non è. Per un accostamento letterario, il pensiero va a Simenon, a quella lettera al mio giudice che narra le vicende di un imputato, le cui miserie umane vengono fuori come lava ardente di un vulcano. L’ustione è una conseguenza che si paga o con la vita, o per la vita intera.

Dettagli

Data:
Novembre 20, 2024
Ora:
11:00 am - 1:00 pm

Luogo

MuMe, Museo Regionale “Accascina” – Viale della Libertà, 465 | Messina